Micky’s gaze flicks over mine, as if he’s scared too. Hesitantly, I smile.
Our faces are so close we’re breathing one another’s air. I want to move away so he can’t feel my heart thudding against his back so hard that it feels as if we’re both trembling, but another part of me doesn’t want to move at all.
In this light his eyes are seawater blue, all clear and open, and I can see my stunned expression reflected back at me as his pupils expand.
I wonder if he can see his. I wonder if that’s why he’s looking at me so intently.
It’s funny, but my scars look different in his eyes, sort of smoothed away, less prominent. What stands out most are my mouth and my eyes.
Every time he blinks, his gaze drops to my lips and I get the sense he’s waiting for me to do something, but I don’t know what.
That barrier I thought was between us is gone, and I have no frame of reference for this, no idea what I’m supposed to do. I was never this close to Dashiel. And when I picture Dashiel’s face in my head, surprisingly he’s not angry with me for being here instead of doing what I promised to do—it’s crazy, but Dashiel looks so happy.
After what feels like an eternity, but is probably only a couple of minutes, Micky’s blinks begin to grow longer and eventually his eyes drift shut entirely. His head drops forwards against the pillow and his golden hair spills every which way.
A few minutes after that, his breathing deepens and his whole body relaxes, and I know he’s drifted off to sleep.
I don’t leave immediately. Instead I let myself have half an hour of the closest thing to heaven I’m likely to get. I press my face into Micky’s hair and breathe him in, trying to imprint the scent of him on my brain so I’ll never forget it. I splay my hand over his heart and feel the steady beat of it against my fingers.
This, I think. If I could have anything, it would be this.
Micky mi guarda per un attimo, come se fosse spaventato anche lui, e io gli sorrido con esitazione.
I nostri volti sono così vicini da riuscire a condividere i nostri respiri. Vorrei allontanarmi un po’ per non fargli sentire il mio cuore battere forte contro il suo, così forte che mi sembra ci stia facendo tremare all’unisono. Un’altra parte di me, però, non vuole assolutamente muoversi.
In questa luce, gli occhi di Micky sono blu come l’acqua del mare, chiari e infiniti e nelle sue pupille dilatate riesco a vedere il riflesso della mia espressione sconvolta.
Mi chiedo se anche lui riesca a vedere la sua. Mi chiedo se sia quello il motivo per cui mi fissa con tanta intensità.
È buffo, ma le mie cicatrici sembrano diverse riflesse nei suoi occhi, come se fossero meno visibili, più lisce. Le cose che noto di più sono la mia bocca e i miei occhi.
Ogni volta che Micky sbatte le palpebre, i suoi occhi si abbassano fino alle mie labbra e io ho la sensazione che stia aspettando che faccia qualcosa, ma non so proprio cosa sia.
Quella barriera che credevo fosse fra di noi è scomparsa e non so come comportarmi in una situazione del genere, non ho idea di cosa dovrei fare. Non sono mai stato così vicino a Dashiel e quando mi immagino il suo viso, noto con sorpresa che non è arrabbiato con me perché mi trovo qui e non fuori a fare quello che ho promesso. È una cosa folle, ma Dashiel sembra davvero felice.
Dopo quella che sembra un’eternità, ma che in realtà sono soltanto un paio di minuti, Micky sbatte le palpebre a intervalli più lunghi e alla fine chiude del tutto gli occhi. La testa gli ricade sul cuscino e i suoi capelli dorati si spargono da ogni parte.
Qualche minuto dopo, il suo respiro diventa più profondo, il suo corpo si rilassa e io capisco che si è addormentato.
Non me ne vado subito. Invece mi concedo mezz’ora di quella che è la cosa più vicina al paradiso. Spingo il volto fra i capelli di Micky e inalo il suo profumo cercando di memorizzarlo nel mio cervello per poterlo ricordare per sempre. Allargo la mano sul suo cuore e sento il suo battito regolare pulsarmi contro le dita.
Questo, penso. Se potessi avere qualcosa, sarebbe proprio questo.